
Articolo pareti #2
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Stiamo scalando
Ennesimo tentativo sul nostro progetto su quel muro strapiombante che conosciamo a memoria. Ormai abbiamo perso il conto dei tentativi, ma anche stavolta la catena non arriva. Quello che però arriva, nei minuti successivi, mentre ormai stiamo mettendo via il materiale per tornare alla macchina, è un sordo dolore al gomito, che però decidiamo di ignorare assieme a tutti gli altri acciacchi della giornata.
Passano le giornate e continuiamo imperterriti ad allenarci in palestra, tra blocchi, trave e pan gullich: il dolorino iniziale ora è più invadente, soprattutto prima e dopo il nostro allenamento, ma finché ci lascia scalare più o meno normalmente in quelle ore decidiamo che il nostro progetto ha (ovviamente) la precedenza.
I giorni diventano settimane, e le settimane mesi. Decidiamo di provare con lo stretching, questo sconosciuto, ma al di là di un sollievo momentaneo il dolore non passa, finché anche aprire la porta di casa, chiudere la moka del caffè oppure lavarci la testa diventa quasi impossibile.
Cos’è successo?
Abbiamo assistito all’evoluzione tipica di una tendinopatia. E sono convinto che molti di voi si sono riconosciuti in questa parabola.
Cos’è una tendinopatia
Con tendinopatia si intende un processo di tipo degenerativo che interessa la struttura e le proprietà del tendine, riducendo la sua capacità di trasdurre la forza muscolare e di sopportare carichi.
Il tendine è un’unità strutturale di una complessità estrema, e di cui la scienza in realtà sa ancora molto poco. Il suo compito principale è:
- Unire la muscolatura alle ossa, permettendo il movimento.
- Aumentare il rendimento energetico del muscolo attraverso le proprietà elastiche del collagene, di cui è principalmente composto.
Come si sviluppa la tendinopatia
I tendini sono strutturati per sopportare carichi molto elevati, ma quando questi carichi vengono protratti nel tempo senza dare al tendine la possibilità di adattarsi, si innesca un meccanismo mal adattativo che porta il tendine a cambiare la sua struttura.
- La muscolatura si adatta rapidamente al carico (nell’ordine delle settimane).
- I tendini rispondono molto più lentamente (nell’ordine di 1-2 anni).
Questa differenza fa sì che, man mano che i muscoli diventano più forti, esercitino sul tendine carichi che esso non è ancora in grado di sopportare.
Cause comuni
L’elemento scatenante spesso è un cambio di abitudini:
- Aumento del volume di allenamento o arrampicata.
- Cambiamenti di angolazione delle pareti o del tipo di prese.
Questi cambiamenti possono causare microlesioni al tendine che non riesce a ripararsi, degenerando in una tendinosi o tendinopatia.
Tendinopatie comuni nei climber
- Epicondilite (gomito del tennista): interessa i tendini dei muscoli estensori di polso e dita. Causa dolore nella zona laterale del gomito.
- Epitrocleite (gomito del golfista): interessa i tendini dei muscoli flessori di polso e dita. Causa dolore nella zona interna del gomito.
Tendinopatia vs Tendinite
- Tendinopatia: Processo cronico e degenerativo.
- Tendinite: Processo acuto, su base infiammatoria.
Le tendiniti rispondono bene a trattamenti antinfiammatori e riposo. Le tendinopatie, invece, no: questi trattamenti migliorano i sintomi solo temporaneamente.
Come riconoscerle?
L’elemento distintivo è il dolore:
- Sordo e continuo, che peggiora durante il riscaldamento e dopo l’attività.
- Localizzato dove il tendine si inserisce sull’osso.
- Può essere esacerbato da test specifici.
Test per diagnosticare una tendinopatia
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Per epitrocleite:
- A braccio steso davanti a voi, spingete con le dita stese verso il basso una presa o il bordo di un mobile.
- Stringete una mano opponendo resistenza mentre ruotate il palmo verso il basso.
Se avvertite dolore nella zona interna del gomito, potrebbe trattarsi di epitrocleite.
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Per epicondilite:
A braccio steso davanti a voi, spingete con il dito medio verso l’alto su una presa o il bordo di un mobile.
Se avvertite dolore nella zona esterna del gomito, potrebbe trattarsi di epicondilite.
Come trattarle?
Le tendinopatie richiedono un riallenamento progressivo del tendine per interrompere il processo degenerativo.
Cosa evitare
- Antinfiammatori o infiltrazioni di cortisone: Non agiscono sul problema e possono peggiorare la degenerazione del tendine.
- Riposo assoluto: Non permette il recupero funzionale.
Approccio corretto
Gli studi dimostrano che il trattamento migliore è un carico eccentrico progressivo.
Esercizi specifici
- Utilizzare un bilanciere con pesi regolabili (tra 4 e 10 kg).
- Eseguire movimenti lenti e controllati per stimolare il tendine degenerato senza sovraccaricarlo.
- Obiettivo: Trovare un livello di fastidio tollerabile (3/10).
Conclusione
Le tendinopatie richiedono tempo per guarire, spesso fino a 12 settimane o più. È essenziale un approccio progressivo e ben calibrato. In caso di peggioramento o mancato miglioramento, rivolgersi a uno specialista con conoscenza dello sport.